venerdì 17 luglio 2015

Campagna scaglie di cristallo: il primogenito guerriero.

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Salve e ben tornati alle cronache delle disavventure del nostro party, dopo un breve riassunto potrete leggere un altra sessione raccontataci con tono dissacrante dal buon Lorenzo "il senzatetto druidico" Pretini. A seguire il nostro "Dm Malvagio" ci spiegherà come aveva pensato l'avventura e come invece è andata a finire.

buona lettura

Cosa è successo fino ad ora ?

Il gruppo caduto in un fiume sotterraneo finisce in una valle nascosta e rinchiusa all'interno di una cupola di cristallo magico. Salvata un'indigena da un rituale di sacrificio scoprono che tutta la popolazione serpentide della ragazza è minacciata da una malattia mortale. Partono alla volta di un antica piramide per scoprire dove sono finiti i guerrieri della tribù e per trovare una cura. esplorata l'antica rovina devono recuperare i tre medaglioni dei primogeniti sparsi per la valle.


L'impavida nana, guerriera di liv. 8
Il saggio umano, chierico di liv. 8 (cenobita)
Il rigido umano, duskblade di liv. 8
Il senzatetto elfo, druido di liv. 8 (con lupo)
L'indigeno serpentide, ranger di liv. 8 (con pipistrello)

(ndm note del dm malvagio)

Il primogenito guerriero

La carne delle galline giganti era un po' stopposa, ma se la sono fatta piacere insaporendola con delle erbette prontamente indicate dall'indigeno per rendersi partecipe alla frugale cena. Il timore, visto gli individui, che non gli toccasse nulla lo ha spinto a rendersi utile.
Satolli, riprendono finalmente la marcia verso il monte cavo che tanto piace alla nana.
Neanche il tempo di digerire che il saggio ferma tutti con un gesto netto della mano, costretto subito dopo a richiamare l'attenzione anche vocalmente in quanto era l'ultimo della fila e nessuno lo vedeva: avrà  dalla sua la teoria ma manca decisamente di pratica.
Invece in questo caso no, in barba all'affinità del senzatetto con la natura ed alle capacità da ranger dell'indigeno, informa con precisione eccessiva che: quattro esseri alti poco più di un metro li stanno seguendo ad ore sei. Secondo lui questa volta sono proprio dei velociraptor, ne è sicuro perché da piccolo giocava sempre a Cadillac Dinosaurs.(ndm quando il chierico che ha vissuto tutta la vita dentro una biblioteca tira 20 in barba ai due specialisti della natura)

se non ci avete giocato non siete oldschool


Il gruppo si mette in posizione difensiva. Il lupo come vertice alto, il rigido e l'impavida ai fianchi, con il saggio, il senzatetto e l'indigeno dietro a tifare per loro. Però a voler essere troppo precisi si rischia anche di sbagliare più facilmente. Sono dei velociraptor e va bene, ma non sono quattro, bensì si presenta un gruppo più nutrito. (ndm sono tanti, perchè nella mi mente malata credevo che scappassero... invece)
Al conto finale superano abbondantemente la decina. I tre tifosi si devono scomodare per rallentare l'avanzata lanciando ognuno intralciare. Va beh! la magia sortisce l'effetto voluto e quelli in prima linea non devono faticare più del dovuto e per evitare altri agguati accelerano il passo verso la strana collinetta (nana permettendo).(ndm sembra facile ma hanno sterminato un'intera genealogia di velociraptor)

L'altura sembra un piccolo vulcano. Salgono le brevi ma ripide pendici e quando arrivano in cima la vista mozza il fiato. La montagnola cava nasconde un paradiso perduto e selvaggio. Una piana con pochi arbusti, dove la pietra levigata dal tempo è la padrona incontrastata. Anche l'aria sembra voler far vedere quanto il luogo sia unico, riflettendo la luce e scomponendola i mille scintillii. Il luogo è magico ma il lupo non resiste alla tentazione segnando il territorio al primo alberello disponibile, rovinando l'atmosfera creatasi con la sua gambetta alzata e l'espressione soddisfatta.
Osservano con più attenzione cosa li attende: al centro un cumulo di ossa si erge a trono, seduto vi è lo scheletro di un antico serpentide più alto e con meno caratteristiche umanoidi rispetto agli odierni, sparsi tra le pietre i resti di grandi dinosauri fanno bella mostra di se. L'impavida ha avuto ragione, qui è dove si nasconde uno dei primogeniti. Qualcuno osa dire: "Che culo!".

Come spesso accade in questi casi, la titubanza sul cosa fare cresce nel gruppo. Vanno così alla bella e buona e quel che viene viene? Oppure è meglio stare ancora un po' ad osservare il territorio per prepararsi meglio? La volta blu inizia a scurirsi, e qualcuno con la vista migliore si accorge che conficcate sul trono d'ossa vi sono delle armi, e a vedere dal luccichio sembrano proprio armi di metallo. La nana non capisce più niente e corre avida peggio di Usain Bolt: accidenti alla razza scattista. Gli altri non possono fare altro che seguirla, anche se l'idea di usarla come esca a qualcuno viene in mente.
Arrivati ai piedi della costruzione d'ossa la nana si precipita subito a prenderne una, il rigido la segue perché anche a lui non è che faccia proprio schifo un'arma di ottima fattura; gli altri li guardano dal basso attendendo gli eventi.
Ora via! Come possono pensare che il tizio seduto li da non si sa quanto tempo gli permetta di prenderle, basta un minimo di raziocinio per capire che dietro c'è qualcosa. E' un primogenito, precisamente il guerriero, e di lui la leggenda dice che ogni volta cercava sempre una sfida più difficile da superare. Pensate armigeri prima di agire, ogni tanto pensate.
L'impavida mette la mano su un'ascia e lo scheletro del serpentide progenitore si anima improvvisamente bloccandola poco prima di estrarla. "Se vuoi le mie armi, dovrai superare le stesse prove che io ho superato" è tutto quello che gli dice tornandosene svelto al suo posto: nemmeno si giocasse a ruba la sedia. L'avidità ha giocato la sua parte e la terra trema. Poco lontano, nascosto da cumuli depositati negli anni, esce il corpo mastodontico di uno stegosauro tutto pelle e carne decomposta.
Parte lo scontro e subito si capisce che potrebbe rivelarsi decisamente ostico se non viene prestata la giusta attenzione.
Dai! Via! Seguire alla lettera quel che viene detto non è mai stato nelle corde del gruppo e quindi decidono di aiutare la nana avida e scattista. Lo stegosauro zombie lascia andare delle codate della madonna e soprattutto, sembra avere una resistenza incredibile. Passa poco tempo e la terra trema di nuovo, dalle estremità dell'amena piana escono altri due dinosauri dimenticati li da secoli. E' la volta di un tirannosauro ed un triceratopo. Orca! Qua la faccenda si fa dura e qualcuno rimane un po' scosso. (ndm questo succede perchè il figlio di 6 anni del master freme per poter controllare le miniature dei dinosauri sul tavolo ma l'ora è tarda e deve andare a letto , quindi li facciamo comparire tutti e tre assieme)
Il senzatetto, visto l'inaspettato evolversi dello scontro, si trasforma in aquila per allontanarsi dalle minacce lasciando il saggio solo con il T-Rex e l'indigeno alle prese con le cariche del triceratopo: bell'amico! Nel frattempo il rigido e l'impavida se la danno di santa ragione con il primo arrivato. La battaglia si protrae per molto tempo, con il saggio che potrà annoverare un'altra conoscenza per quante volte viene ingoiato: intestino di T-rex.
Il triceratopo carica con le sue corna tutti quanti indistintamente e quando lo scontro sembra diventare mortale, all'indigeno, al rigido e all'impavida, viene all'unisono la stessa idea brillante, usare le armi conficcate nel trono. Potrebbe anche funzionare, ma se sono il premio ci deve essere l'inghippo. Infatti sembra non si vogliano allontanare troppo dal loro padrone, ritornando ogni volta al loro posto. Tempo perso che rischia di mettere una pietra .... tombale. Nel frattempo il senzatetto era tornato a terra convinto della bontà di questa strategia, in quel breve lasso di tempo manca poco ci lascia la sudicia pelle incornato più volte dal triceratopo manco fosse una moglie infedele.
Di resistenza i dinosauri ne hanno da vendere, di botte ne danno da orbi ma, uno ad uno, vengono sconfitti una seconda volta. Se il primogenito è riuscito in questa impresa da solo doveva essere proprio forte (chapeau). Il trono d'ossa frana al compimento della sfida e le armi sono libere di essere brandite. Un'ascia, un giavellotto ed una spada lunga con proprietà particolari.
Trovano il secondo simbolo seppur diviso in due, metà tra le ossa e metà nello stomaco del T-rex. Adesso devono scovare dove si nasconde l'ultima dei primogeniti, la sorella che si era dedicata all'alchimia ed a un modo per uscire dal guscio.
C'è soltanto un problema: non sanno minimamente dove possa essersi ritirata.

P.S. Adesso la nana con la sua nuova arma di metallo e durium può anche morire in pace.

                                                                                                           Lorenzo "Shazzy" Pretini

Dalla Parte del DM (malvagio)


Questa avventura è stata pensata per essere veloce , dritta come un autostrada e all'insegna del combattimento e di un po' di tattica.

Gli stadi dell'avventura erano :

- Inseguimento da parte di un numeroso gruppo di Velociraptor per spingerli nella direzione voluta.

- Luogo minaccioso da esaminare attentamente, una caverna dentro una montagna cava, nel centro un cumulo di ossa con sopra un Trono, sempre di ossa, dove riposano i resti del primogenito

- Ritrovamento armi del primogenito, in origine dovevano essere una spada una mazza e una lancia , ma la mazza è stata cambiata in Ascia.

- Scontro contro i tre boss

partiamo dall'inseguimento che naturalmente non si è minimamente svolto come avevo previsto.
Pensavo di farli attaccare da continue ondate di Velociraptor per spingerli verso l'insenatura della montagna ma questi si sono fermati dopo pochi passi e hanno iniziato a menare tutto quello che compariva dalla giungla. Dopo una ventina di velociraptor morti ho pensato di far smettere le ondate onde evitare di passare tutta la sera nel primo combattimento.

Luogo minaccioso : se fossero arrivati qui inseguiti dai velociraptor si sarebbero accorti che le bestie non entravano in questa zona, indicando che qui c'era un potere negativo che li teneva lontani.  visto che ci sono arrivati coperti dalle interiora dei dinosauri trucidati poco prima , non si sono accorti di niente, ma neanche si sono soffermati a guardare.

Le Armi: sapevo che avrebbero annusato la trappolona attorno al trono e che si sarebbero castati l'inverosimile prima di avvicinarsi allo stesso. Per superare il problema ho fatto vedere da lontano alla nana un Ascia di durium, sicuro che non avrebbe resistito, ed infatti è partita a corsa verso il trono.

Le armi sono per terra vicino al trono stesso, il primogenito impedirà a chiunque di brandirle prima di aver sconfitto i dinosauri. Il tranello di questo combattimento sta nel credere che servono le armi per sconfiggere i tre mostri mentre in realtà basta usare le ossa impregnate dell'essenza del primogenito per sconfiggerli. I personaggi se ne possono accorgere da soli o se ci mettono troppo basta far scontrare uno dei tre dinosauri contro il cumulo di ossa.

Scontro con i tre dinosauri : I tre mostri finali sono uno stegosauro, un triceratopo e un T-rex, ho trovato molte versione differenti di questi mostri per il D20, pertanto li ho adattati trasformandoli in non morti alimentati dal risentimento del primogenito diventando rispettivamente :
Stegosauro Zombie
Triceratopo Scheletro
T-rex Revenant
Naturalmente giocati sotto le loro possibilità, ma indubbiamente una sfida impegnativa.

In questa parte finale i tre mostri sarebbero dovuti sorgere uno alla volta, ma visto la presenza di mio figlio che fremeva dalla voglia di muovere i dinosauri sul tabellone e dell'ora tarda che si stava facendo, li ho fatti sorgere tutti e tre insieme liberando il piccolo dm malvagio che ha fatto una semi-strage dei componenti del party, ingoiandosi due volte il chierico in barba alla sua libertà di movimento.

Igor "t-red" Piccirillo (dm Malvagio)

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sabato 4 luglio 2015

Campagna scaglie di cristallo: verso nord/ovest

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Cosa è successo fino ad ora ?

Il gruppo caduto in un fiume sotterraneo finisce all'interno di una valle nascosta e rinchiusa all'interno di una cupola di cristallo magico. Salvata un'indigena da un rituale di sacrificio scoprono che tutta la popolazione serpentide della ragazza è minacciata da una malattia mortale. Partono alla volta di un antica piramide per scoprire dove sono finiti i guerrieri della tribù e per trovare una cura.
Gli eroi :

  • L'impavida nana, guerriera di liv. 8
  • Il saggio umano, chierico di liv. 8 (cenobita)
  • Il rigido umano, duskblade di liv. 8
  • Il senzatetto elfo, druido di liv. 8 (con lupo)






Il gruppo si prepara all'ennesimo viaggio nel sottosuolo del sottosuolo.
Il senzatetto ne è felice, più di un paio di giorni non riesce a starci in un luogo;
il rigido traccia con precisione chirurgica la scritta "the rigid was here" su una pietra, ci tiene a lasciare il ricordo del suo passaggio;
il saggio è entusiasta di incamminarsi verso terre sconosciute, la sua sete di conoscenza non ha limiti; all'impavida cade una lacrimuccia mentre fissa mesta la cima della piramide dove, tutto solo ed incustodito, il luccicante metallo fa bella mostra di se.
Non c'è tempo di ripensamenti, la decisione è stata presa, per aprire la piramide serve trovare le tracce degli altri due primogeniti creati dal grande serpente e la meta prefissata è molto lontana. Fanno pochi passi all'interno della foresta e subito si imbattono su un manufatto che sbuca dal terreno e, manco a farlo apposta, ci si incaponiscono sopra.
Si tratta di un blocco di pietra alto da terra circa un metro e poco più, ben levigato, con l'interno cavo e quattro fessure all'estremità superiore nel quale ci entra appena un dito. Parte il toto scommesse su cosa possa essere alla faccia della meta lontana: evviva la coerenza.
1) Un cippo in stile antichi etruschi, quindi indica un'antica strada oppure una tomba.
2) Il segno rimasto di una struttura crollata, forse accanto alla piramide vi era altro.
3) Uno scherzo, e la cosa non li fa ridere.
4) Un condotto di areazione, allora vuole dire che sotto i loro piedi continua la vita, se fosse così, fra un po' si sbuca dall'altra parte del multiverso.
5) L'indizio inconfondibile di una civiltà evoluta che nel periodo in cui hanno costruito la piramide sono scesi in queste profondità a portare la tecnologia come, qualcuno afferma, fecero gli alieni al tempo degli antichi egizi e bla bla bla e poi ancora bla bla bla .. (fermate il saggio per favore).
6) Nulla di interessante.



La scelta cade sull'ultima, altrimenti da li non si sarebbero più mossi ed il nord/ovest continua ad essere sempre molto lontano.
La foresta si presenta poco abitata e, a differenza delle latitudini più a sud, qua il muschio ed i rampicanti la fanno da padrona. In comodi tre o quattro giorni di viaggio raggiungono il fiume maggiore e vi trovano la prima sorpresa: tutta l'ansa è completamente ricoperta da una polvere blu puffo.

Sulla riva, un manipolo di serpentidi circonda una struttura dei rospi. Ad una attenta analisi, si accorgono che non sono proprio messi bene, visto che si ciondolano e muggiscono come delle mucche in calore. Sembra proprio siano nelle stesse condizioni di quelli che li hanno attaccati alla piramide: Blue Zombie.

Guardano la volta: Blue Sky.
Si ricordano di cosa abbia fatto ammalare gli indigeni: Blue wave. Troppo blu, quasi stucchevole. Si avvicinano ed il gregge non sembra fare caso a loro, evidentemente attratti da quello che cela la struttura di fango. Sparpagliati sulla terra molliccia dell'ansa vi sono dei rospi brutalmente uccisi, devono aver capito troppo tardi che quelli non sono più i civili e sottomessi serpentidi che conoscevano. Gli arrivano a pochi passi e traducono lo stonato muggito. Stanno canticchiando I'm blue degli Eiffel 65. Il tormentone in salsa monocolore è troppo: li caricano come se non ci fosse un domani.
I serpentidi blue zombizzati cadono sotto la furia del gruppo, fino a che i dabudì dabudà lasciano spazio al sacrosanto silenzio. Potrebbero essere soddisfatti della carneficina ma da dentro la capanna esce un altro serpentide. Non muggisce come gli altri, tanto meno è ricoperto dalla polvere blue che rende tutto il paesaggio innaturale. Alza le mani verso l'alto mostrandosi inoffensivo, ma il senzatetto trasformato in coccodrillo gli si piazza alle spalle lo stesso, l'impavida ed il rigido gli si mettono davanti insieme al lupo e da dietro il saggio fa la prova del nove riproponendo il satanico motivetto: "i'm blue dabudì dabudà". Non risponde, anzi, li guarda stranito da quel comportamento. Ha passato la prova e iniziano a comunicare come possono.

Si intendono e decidono di portarlo con loro, in quanto era un ranger della spedizione partita dal villaggio e potrà tornare utile, inoltre non porta rancore del fatto che tutti i suoi compagni sono stati massacrati, da giorni ascoltava la canzoncina monocolore e non ne poteva più. Si mette l'arco in spalla e presenta il suo amico animale, un bellissimo pipistrello che gli dorme in una tasca: insieme al lupo, le varie forme del druido e la nana, lo zoo è completo.
Prima di allontanarsi si fanno un bagno purificatore nel fiume, non sia mai che anche loro si ammalino essendo venuti a contatto con tutta quella polvere. Arrivati nel nord/ovest devono decidere come muoversi. L'impavida alza il dito e indica un affioramento roccioso particolare: devono andare la. Perché? Perché lo dice lei. Con quale motivazione? Nessuno osa chiederglielo. Sperano soltanto che ci abbia preso.
Una notte, si accorgono che qualcuno o qualcosa li sta seguendo e la mattina, grazie alla capacità dell'indigeno nuovo arrivato, trovano un'impronta di gallina. Una grande gallina. Il rigido si immagina già il bollito che può venirci fuori e spera di incontrarla: sono giorni che vanno avanti con la dieta vegetariana del senzatetto. Infatti la trovano, anzi, ad essere precisi non è una gallina ma sono quattro, ed a essere proprio pignoli, più che galline sono degli esseri alti oltre un metro simili ai velociraptor: nell'immaginario collettivo rimarranno sempre galline per il bollito. Muoiono ed in fretta e furia il rigido e l'impavida costruiscono un calderone, mentre il saggio ed il senzatetto li spennano e li puliscono. Il lupo si accomoda accanto al nuovo arrivato cercando di confortarlo, accorgendosi che l'indigeno inizia a rendersi conto in che razza di gruppo sia capitato.
L'affioramento roccioso, la soluzione al mistero della piramide ed alla cura può attendere, prima ci sono i brontolii della fame da placare.

Il gruppo adesso si compone di

L'impavida nana, guerriera di liv. 8
Il saggio umano, chierico di liv. 8 (cenobita)
Il rigido umano, duskblade di liv. 8
Il senzatetto elfo, druido di liv. 8 (con lupo)
Ed il nuovo arrivato.
L'indigeno serpentide, ranger di liv. 8 (con pipistrello)

Di     
Lorenzo"shazzy"Pretini






Dalla Parte del DM


Rieccoci ancora una volta dall'altra parte dello schermo del DM.
Questa avventura non è stata particolarmente impegnativa se non per trovare un modo logico per introdurre il novo Pg.

Lasciata la piramide il problema principale era di far capire l'andamento della situazione e l'evolversi della questione della polvere blu. Le colonne saranno un utile indizio per scoprire cosa è successo ma più avanti, da notare che ho sottolineato più volte durante la spiegazione come sono fatte e  il fatto che sia un opera di qualcuno e non una casualità della natura.

Per introdurre il nuovo pg il cui giocatore ha scelto di giocare un Serpentide senza grosse difficoltà e dopo che gli è stato proibito di giocare un Boggard , monaco , che combatte con un bastone e che si chiama Donatello,  bisognava trovare un motivo che lo avesse separato dai suoi compagni per qualche giorno e che lo ponesse nella condizione di incontrare il gruppo.
Ho pensato di farlo restare dentro una grande capanna boggard a cui si accede solamente passando sott'acqua e che i suoi compagni trasformatisi in zombi lo minacciassero dall'esterno. Questa situazione, se fosse stata presa in considerazione dal gruppo intento a menare ogni zombi serpente, avrebbe fornito utili informazioni sulla malattia e sugli zombi stessi senza contare che ho anche spiegato come i Boggard invece non ne avessero subito gli effetti.

Vedremo se ci torneranno sopra in seguito.

L'attraversamento del fiume invece lo hanno colto, hanno capito che la polvere blu non passa l'acqua corrente e che molto probabilmente non avrebbero avuto problemi simili dall'altra parte. Sulla riva del fiume gli ho fatto notare come ci fossero una moltitudine di insetti di varie dimensioni esplosi e come qui la concentrazione di polvere blu fosse molto più alta.
Buon per loro visto che di la sono stati attaccati abbastanza preso da dei velociraptor , incontro che ha fornito informazioni su cosa li stesse aspettando da li a poco e che se fossero stati anche zombi ci sarebbe stato da ridire.

Di    
Igor" T-red" Piccirillo

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